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Soggetto:
Mario Gomboli
Tito Faraci
Da un'idea di:
Lorenzo Esposito
Sceneggiatura:
Tito Faraci
Matite:
Sergio Zaniboni
Chine:
Paolo Zaniboni |
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L'ho appena letto e l'ho trovato ottimo. Faccio parte di quella (scarna?)
schiera di lettori che ama conoscere dettagli ignoti sul passato dei
personaggi, soprattutto quando si riesce a imbastirci sopra una
corposa storia, che vanta anche una incidentale polemica contro le
multinazionali. La caratterizzazione di Diabolik è
ineccepibile; Eva è un po' troppo sdolcinata per i miei gusti ma, appunto,
per i miei.
Messaggio di
Michele
Per forza di cose bisognerà
commentare i 2 albi, visto che la storia viene raccontata in 2 uscite:
Cominciamo con l'ultimo albo.
Ottima le copertine (prima e ultima) :
sia nei colori che nei disegni. Un po' meno esaltante
il titolo "Fuga dall'isola" (riferito certamente agli uomini Astercom) visto
che è DK a stringere accordi con Koster per far annullare i progetti...
Ottimo anche lo sviluppo della storia, che fila liscia senza
intoppi... personalmente ho apprezzato il fatto che
non ci siano stati il "riassunto delle puntate precedenti" molto evidente,
ma solamente accennato nei discorsi tra Karver e il suo "staff".
Trama eccellente, soprattutto per il
fatto di svelare il "perché" nel finale anche al lettore, e soprattutto non
svelarlo affatto ad Eva (che ovviamente intuisce che c'è qualcosa di più).
Finalmente sappiamo qualcosa di più
sulle maschere e sulla risoluzione al problema del loro scioglimento che
aveva afflitto sia DK che Garrado (che ci avrebbe messo si e no 200 anni a
capirlo...) e finalmente conosciamo uno degli ingredienti più importanti per
fabbricarle... Mi lascia comunque un po'
perplesso il fatto che DK affidi ad una tribù indigena il destino del
componente più importante per le sue maschera (la sua arma segreta)
piuttosto che occuparsene personalmente... Cmq la
storia regge...
Singolare, direi anzi sconvolgente
(positivamente), il fatto che DK tenga all'oscuro Eva di tutto e del perché
le faccia questo... Prudenza? No, Eva conosce tutti i
segreti e sa persino la formula per fabbricare le maschere, ma allora perché
tenerla all'oscuro? ..... e qui si potrebbe aprire un dibattito. Sicuramente
Gombolik ha in serbo altre sorprese per noi....o no? Se DK lo facesse solo
per prudenza non avrebbe senso: quante volte Eva è stata rapita per
estorcere a DK i suoi segreti? Tantissime... quindi...
ci deve essere qualcosa di più...
Messaggio di
Giolf
Storia: 7,5. Misteriosa,
dinamica, enigmatica. Come tutte le storie doppie
anche questa pone i nostri in una vicenda fuori
dall'ordinario dei singoli albi destinata a lasciare il segno
negli episodi futuri. Ancora una volta il
teatro della narrazione è un'isola con i suoi misteri
e i suoi pericoli (l'isola di King, quella di Jonas, quella
dei "veleni", quella degli "umoni perduti") che anticipa al lettore
una trama intricata in cui DK è destinato a trovarne il bandolo della
matassa.
Forse la prima novità del doppio-Dk è
un'avventura "sine Ginko", mentre di secondo è l'elevata statura del nemico
che si trova ad affrontare il nostro: non più boss
del crimine organizzato, ma una multinazionale con il
suo board direttivo! Un compito non facile per un
uomo solo (Eva esclusa). Ma gli espedienti utilizzati
nella prima storia sono sorprendenti ed efficaci,
anche se continuare ad utilizzarli anche nella seconda parte
appare più ripetitivo che stimolante.
Un dettaglio maggiore sulla creazione
delle maschere e la loro copertura del volto viene
fornito dalle immagini di pag.8, dove sembra che Dk
abbia impiegato strumenti da scultore coadiuvato da foto e
dalle immagini sul PC. In realtà qualcosa del genere si intravedeva
già in uno dei primi DK (n°66 "La grande Rapina", pag.35), dove un
busto sorreggeva la maschera e accanto sembravano disposti degli
strumenti di ritocco e dell'inchiostro.
Come personaggi, DK appare completamente
diverso nell'animo rispetto al freddo ladro che parla
nel finale de "L'isola degli uomini perduti",
spingendo sempre più il lettore a chiedersi quale segreto lo
porti a questo radicale cambiamento di rotta. La curiosità non si
placa (ovviamente) nel primo albo, grazie anche al tipico finale
"cliffangher" che lascia un pizzico di amaro in bocca al lettore
tradizionale e uno stormo di ipotesi plausibili al diabolikofilo
docet. Mistero che viene magistralmente svelato a poche pagine dalla
fine del secondo volume, dando spiegazione della bugia/silenzio di Dk
verso Eva e offrendo al lettore l'anello mancante tra le maschere
imperfette apparse nello speciale "Gli anni perduti nel Sangue" e il
loro perfezionamento nei primi albi della serie. Il flashback di DK
da giovane lascia inoltre intendere che molto c'è
ancora da dire e raccontare su quel periodo della sua
vita, che molti dei misteri che DK dovrà ancora
affrontare appartengono al suo passato. E sono queste
rare perle che rendono speciali certi episodi diabolici (vedi "Un
appello dal passato").
Per quanto riguarda il personaggio di
Eva, ritroviamo qui la sua indole da paladina della
cause di ingiustizia: una Eva determinata ad andare
fino in fondo, senza ricompensa alcuna che non sia aggiustare
il torto che subisce chi non ha possibilità di difendersi. E ora che
DK non si oppone a questo suo atteggiamento sembra ancora più
risoluta. Ovviamente il cambiamento del suo compagno (e il suo legame
con Lan-Tah) le inculcano il dubbio che la storia tocchi DK più da
vicino di quanto egli voglia farle intendere. Ma l'amore e la
felicità per la vittoria ottenuta mettono in sordina questa pulce
nell'orecchio (o così sembra..).
Lan-Tah, l'altra co-protagonista della
storia è ben caratterizzata: fiera, coraggiosa e
devota, vede in DK non solo lo spirito protettore
della loro tribù, Ri-Mau, ma anche un amico su cui contare.
Copertine: 8 (un'Isola Maledetta):
bella, soprattutto la controparte 3D in allegato
all'albo. La maschera da facocero che riflette negli occhi la
corsa di DK e Lan-Tah offre una prospettiva insolita al lettore.
Meriterebbe un 9 se non fosse che l'immagine della maschera (e del
rubino montato) non trova alcun riferimento all'interno degli albi
(quelle di pag. 38 sono differenti e non hanno preziosi) lasciando
pensare a chi l'acquista che la storia giri attorno a quella
maschera. Lan-tah sul retro offre un immagine di donna che da
parecchio tempo non ammiravo: selvaggia, dura ma così aggraziata
nella sua femminilità.
7 (Fuga dall'Isola): il serpente è un
classico simbolo del pericolo, ma la nota positiva è
che deve vedersela con un DK ringiovanito con un bel
machete in mano!! inutile dire che lascia supporre che il
misterioso segreto di DK abbia radici nel suo fosco passato. Nulla da
eccepire su Lan-tah giovane che, in contrapposizione con ciò che è
diventata ora, qui si presenta ancora spaurita. DK sul retro sancisce
l'importanza dell'albo anche se il suo sguardo non convince appieno.
Disegni: 8.
Zaniboni offre il meglio di sé, soprattutto nella caratterizzazione
grafica degli indigeni che risaltano rispetto agli altri personaggi.
Avrei preferito che Lan-Tah fosse disegnata con un retino più scuro
(come appare la sua pelle nelle copertine), ma immagino che sarebbe
stato difficile farla risaltare sullo sfondo.
Giudizio complessivo. 7,5.
Una bella storia estiva, ricca di azione e anche piuttosto insolita.
DK giustiziere pro tempore per riparare al suo problema di fornitura
di prezioso liquido e per rispettare la parola data. E' un DK che
mostra non solo i muscoli, ma anche la sua profonda etica personale,
che va oltre il suo "lavoro", oltre "l'amore" e oltre la sua stessa
"vita". La parola data come legame assoluto e
inscindibile fa di DK un avversario degno di
rispetto, direbbe Ginko fra sé. Nonostante questo
punto a favore, mi rimane duro da mandare giù che DK debba mentire ad
Eva: anche Eva ha i suo segreti (vedi "EK: Prima di Diabolik") ma può
dire che ne serba anche senza doverglieli raccontare: è una forma
reciproca di rispetto. Io lettore onnisciente
che vedo dall'una e dall'altra parte i punti di vista
dei personaggi, non posso che sentirmi un po'
tradito nei panni di Eva, nonostante il suo compagno
provi rimorso per il segreto che si tiene dentro. Avrei preferito allora che
lei intuisse, ma non gli dicesse nulla per forma di
rispetto, sebbene mi renda conto che questo avrebbe maggiormente
complicato le cose. Cmq credo che non
rivedremo più il DK giustiziere in futuro salvo
lavorare per suo interesse: l'ultima pagina chiaramente fa intuire che
DK rimane il re dell'inganno, mille volti ma un'anima sola, che non
cambierà mai.
Messaggio di: Rovo
Copertina: ti prende molto la scena con un
serpente, un DK giovane e un'indigena anche se non
capisco perché appare (o è)
nuda! Nella scena ha, anzi, una maglietta a maniche
corte(bizzarro per un'indigena). Continuo a pensare
che gli attuali disegni dei Zaniboni vadano bene solo a colori. Non
azzeccato il titolo e non un granché la retrocopertina,
disegnata male che dà sempre meno importanza alle ombreggiature del corpo di
DK. Forse si salva per il contrasto del blu della
tuta di DK e lo sfondo rosso. Carina anche l'idea di
mettere la Jaguar dietro
(anche se disegnata in modo orribile)
Trama: mi
piacciono molto le storie quasi "personali" su DK in cui scopriamo una parte
del suo passato. Come è già stato detto è bello
scoprire un componente per le maschere anche se concordo anch'io
sul fatto che è strano che DK si basi su degli indigeni per una cosa così
importante! E comunque credo che in tutti gli anni
che sono passati dal suo primo arrivo sull'isola avrebbe potuto studiare in
laboratorio delle sostanze che sostituissero la resina...
riesce a costruire macchine volanti, congegni improbabili e chi più
ne ha più ne metta! E comunque se ci fosse un
uragano, un incendio e non fosse più possibile prendere la resina?
Riguardo al fatto che DK tenga segreta a Eva la motivazione e il suo
passato neanch'io lo capisco...
in fondo la promessa che aveva fatto era per "non fare venire altri
uomini che svelino i loro cari segreti" (tav.117) non
credo che Eva rappresenti un pericolo anzi si è dimostrata anche loro amica!
In fondo anche la decisione di Eva di non
parlare a DK del suo passato aveva alzato lamentele ma in fondo se vogliono
tenersi dei segreti sono liberi di farlo.
Disegni: non mi piacciono!da qualche
tempo i disegni dei due Zaniboni non mi soddisfano!
Non mi sembrano nemmeno inchiostrati! Basta guardare
tav. 11!!! Ma poi scusate vi
sembra il mare quella cosa di tav. 34?
Non posso pretendere il mare della copertina di"L'ultimo rifugio"ma
almeno fate che lo sembri! Ma non solo il mare anche
le palme, le rocce, i volti e i corpi! Sembrano tutti
schizzi e non disegni finali! Forse l'unico disegno
interessante e quello di Lan-tah che guarda il cielo a tav.
63.
Messaggio di: Anna
Bonadonna
Commenterò i due albi come fossero uno solo.
Copertine: non sono malissimo, ma
neppure superlative, possiamo dire... suggestive, esotiche?
Voto 7
Storia: un po' tirata per i capelli,
sopratutto mi fa strano che DK possa basare le sue maschere, fondamento
della sua vita su di una sostanza naturale di difficilissima reperibilità.
Non che non mi fidi degli indigeni... ma... e se
succedesse qualcosa? Che so un esperimento nucleare, di guerra biologica o
batteriologica (che non sono fantascienza, succedono veramente! Bikini e
Muroroa insegnano). O semplicemente il cambio dell'equipe al potere. Anche
lo sfogo iniziale di Eva non è degno di lei, come giustamente le ricorda il
suo compagno loro non sono persone normali, lei ha scelto il tipo di vita
che fanno e non può pensare di protestare come qualsiasi casalinga
insoddisfatta.
L'impianto è abbastanza credibile (la
grande multinazionale che nasconde dietro fini commerciali la collaborazione
con l'esercito a scapito degli indigeni è storia non solo dei giorni nostri,
ma di tutti i giorni del colonialismo a partire da Cortes). Complessivamente
non la trovo granché, da una storia lunga mi aspettavo di meglio e
sopratutto di meglio mi aspettavo dai soggettisti. Interessanti i trucchi,
ma non spettacolari, neppure troppo tecnologici. Voto
7
Disegno: si alternano tavole pressoché
perfette con altre inguardabili che non oso pensare vengano veramente dalla
mano di Zaniboni. Voto 7
Messaggio di:
Mesima
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