LogoList_rid.jpg (11164 byte)
HOME

Il Grande Diabolik
2007 n.1

Aprile 2007

 
I Misteri di Vallenberg

Soggetto:
  Marco Berardi
  Mario Gomboli
Sceneggiatura:
 
Tito Faraci
Matite
  Giuseppe Palumbo
  Emanuele Barison

Chine:
  Giuseppe Palumbo
  Pierluigi Cerveglieri
   Copertina: certamente l'effetto noir è intensissimo; il volto di Altea mi sembra eccessivamente... stravolto. Ma conosciamo le preferenze di Palumbo per gli occhi sbarrati ed i visi a punta... comunque concordo con Fabrizio, molto bella e suggestiva. Voto: 8
   Storia: devo dire che mi aspettavo una storia più sulla falsa riga di quella di Eva, matrimonio imposto, marito vecchio e cattivissimo, morte sospetta... invece Grande Amore, gran bel pezzo d'uomo, un bell'intrigo politico con dei terroristi a metà tra l'IRA e le BR. Peccato che all'inattesa ricomparsa dell'ex i sospetti sulla possibilità che lui fosse il capo dei lupi, che a tratti mi aveva sfiorata, è divenuta certezza, confermata puntualmente dall'epilogo. Storia complessivamente buona, scorrevole; ben fatti i cambi di tempo sottolineati dal cambio dei disegni, che non da affatto fastidio. Voto: 8
   Disegni: non ho notato tutto questo orrore in quelli di "oggi, a quelli di "ieri" bisogna farci l'occhio, perché il bravissimo Palumbo è certamente un po' OT nello stile. Voto: 8

   Messaggio di Silvia Mendolicchio

   Premesso un giudizio generale positivo sulla storia, 4.5 euro spesi senza rimpianto, vediamo di spezzare il capello in 4.
   Sono andato a rileggere i nr 20 e 22 (Gioielli di Sangue ed Il grande ricatto). In tutto il primo l'albo non v'e' traccia di un precedente tentativo di furto a Lusten (ne da parte di DK ne' di terzi); anzi, dall'incontro con la figlia dell'addetto commerciale, e' chiaro che la presenza dei gioielli a Clerville sia di dominio pubblico e che Diabolik giudichi impraticabile il furto in ambasciata. Il racconto trasmette l'idea che il colpo abbia una genesi occasionale e che non ci sia stato nemmeno uno studio precedente poi abbandonato per l'eccessiva difficolta'. Quindi le vignette di pp. 98 e 127 oggettivamente non battono con la storia originale e, secondo me, le sono incompatibili.
   Certo che la politica del Belglait e' ben  complicata, gli attentatori del numero 22, per quel poco che e' dato di capire, non sembrano simili ai Corvi Grigi (scusate ma chi ha mai visto un corvo grigio?). Comunque questa setta conciata come i cospiratori da feuilleton mi piace, riporta ad atmosfere alla Fanthomas, per l'appunto l'origine del Nostro.
  Per il resto che i gioielli della corona (valore aggiornato ISTAT pari a 92Ml)  si tengano in una piccola cassaforte in salotto mi par strano. L'arrampicata sulla torre con le ventose non mi convinse nemmeno nel nr. 35 (l'ombra nella notte) - quando le uso' la prima volta, piu' razionali i rampini del nr. 298  (Esecuzione).
  Non avrebbe guastato qualche vignetta in piu' per mostrare l'infiltrazione nel carcere di Valle Nera. E proprio in quelle pagine c'e' l'errore piu' madornale di tutto il racconto. Diabolik ha rubato la narcoanalisi nel nr 56 (Momenti disperati). Leggendolo appare evidente che l'uso di quel siero sia allora per DK una primizia né prima le non meglio identificate "droghe orientali" e l'ipnosi gli permettevano d'interrogare le sue vittime, ma solo di condizionarle. Il siero poi sparisce per ricomparire solo nel numero 95 (Solo contro tutti) quando lo chiama Penthotal (per inciso considero il Penthotal una delle novita' piu' deleterie, corresponsabile della banalizzazione delle storie e del rammollimento del personaggio). Dunque gli era impossibile usarlo in un periodo antecedente al nr. 20.
  Le cose veramente negative dell'albo sono pero' gli amarcord da pensionati, i continui richiami a -quanto erano feroci in passato. No meno organizzati (e poi ti mostrano l'officina telecomandata!)- tristissimo! Una Eva che pretende di partecipare ai colpi! Ma leggete i primi 60 numeri e ditemi se allora MyLady era cosi'. -Sai che non arretro davnti alla morte-  non e' un'affermazione della Kant di quel periodo (vedi nr. 6, 7, 11 e 15). Speravo che questi albi declinati al passato potessero ridarci il personaggio originale, quello che manca a molti lettori. Potevano essere un buon compromesso: riproporre il DKk delle origini senza alterare quello del presente. Invece pare un tentativo orwelliano per convincere che il personaggio sia sempre stato fondamentalmente lo stesso. E' difficile visto che le ristampe SWISS sono li a raccontare un'altra storia. Infine la pantomima sulla volpe è grottesca. La forza di DK e' l'amoralita', con queste manfrine si sfiora veramente l'immoralita' cosi' spesso invocata dai suoi censori.
   Messaggio di
Ervin Xani


   Decisamente piacevoli queste storie che raccontano il passato dei personaggi del fumetto, con interessanti approcci nel presente. Questa volta tocca a Altea essere protagonista di una situazione che la riporta ai suoi esordi nel mondo aristocratico, e ritengo personalmente notevole il modo in cui si sia riuscito a inserire dei flashback di Diabolik e Eva, riguardanti altre situazioni parallele a quelle di Altea. Nota dolente della storia, appare forzata la ripetizione in due punti da parte di Diabolik o Eva, del loro modo di agire che una volta sarebbe stato più crudele, rimarcando il fatto che sono cambiati.
   Messaggio di: Numero Nove


   Prima di tutto vorrei spendere una parola per la fantastica Prefazione: tutto azzeccato. Sia per le parole di Gomboli sia per l'originale trovata di esporre tutte le retrocopertine dedicate ad Altea sia per la spiegazione di Facciolo sulla nascita del personaggio"Altea". Bravi.
   Copertina: significativa nel complesso anche se troppo cupa e con un Altea un po' sproporzionata (testa troppo grossa rispetto alle spalle)
   Disegni: Palumbo diventa sempre più bravo, infatti sui suoi disegni niente da dire. Molto da dire invece su quelli della parte del "presente". Orribili, troppo spigolosi e quadrati (dove sono finite le delicate forme del viso?). Basti vedere la differenza tra la bellissima Altea di Facciolo a pag.5 e le varie Altee di pag.25!! O anche Ginko di pag.24 in alto; o la Eva di pag.28 & 179! Sono comunque meglio disegnate le scene finali nei sotterranei di quelle iniziali in spiaggia...
   Trama: intrigante, nuova e ben fatta. Mi ha tenuta col fiato sospeso fino alla fine, anche se non paragonabile agli altri "Passati". Uno tra i Grandi Diabolik meglio riusciti sia per disegni che per storia. Devo solo dire una piccola cosa ai maestri che lo hanno realizzato: siete stati un po' crudeli con Altea. A differenza di EVA KANT QUANDO DIABOLIK NON C'ERA in cui il marito di Eva era cattivo, in I MISTERI DI VALLENBERG il marito di Altea è cattivo all'insaputa di lei. Altea ha tenuto dentro di sé il ricordo di quel primo uomo che la fece felice, suo marito, il suo amato morto per disgrazia e poi... questa poveretta lo scopre addirittura facente parte dei corvi grigi sin dal tempo del loro matrimonio! Credo che le si sarà spezzato il cuore in un milione di pezzi e non mi sembra che lei lo meriti. Si sapeva che alla fine sarebbe tornata con Ginko però così è troppo triste. Povera Altea! Le si è distrutto uno dei suoi più bei ricordi.
   In complesso comunque un bellissimo albo (ma da quando Diabolik tira il pugnale lateralmente al collo pag.178)? E da quando ammette di essere stato più cattivo? E perché DK & EK ammazzano il marchese Larsen e non sua moglie (non potevano narcotizzare anche lui)?
   Voto complessivo: 7.5

   Messaggio di: Anna Bonadonna


AVANTI - INDIETRO