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Soggetto:
Marco Berardi
Mario Gomboli
Sceneggiatura:
Tito Faraci
Matite
Giuseppe Palumbo
Emanuele Barison
Chine:
Giuseppe Palumbo
Pierluigi Cerveglieri |
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Copertina: certamente l'effetto noir è intensissimo; il volto di Altea mi
sembra eccessivamente... stravolto. Ma conosciamo le
preferenze di Palumbo per gli occhi sbarrati ed i visi a punta... comunque
concordo con Fabrizio, molto bella e suggestiva.
Voto: 8
Storia: devo dire che mi aspettavo una
storia più sulla falsa riga di quella di Eva, matrimonio imposto, marito
vecchio e cattivissimo, morte sospetta... invece Grande Amore, gran bel
pezzo d'uomo, un bell'intrigo politico con dei terroristi a metà tra l'IRA e
le BR. Peccato che all'inattesa ricomparsa dell'ex i sospetti sulla
possibilità che lui fosse il capo dei lupi, che a tratti mi aveva sfiorata,
è divenuta certezza, confermata puntualmente dall'epilogo. Storia
complessivamente buona, scorrevole; ben fatti i cambi di tempo sottolineati
dal cambio dei disegni, che non da affatto fastidio.
Voto: 8
Disegni: non ho notato tutto questo
orrore in quelli di "oggi, a quelli di "ieri" bisogna farci l'occhio, perché
il bravissimo Palumbo è certamente un po' OT nello stile.
Voto: 8
Messaggio di
Silvia Mendolicchio
Premesso un giudizio generale
positivo sulla storia, 4.5 euro spesi senza rimpianto, vediamo di spezzare
il capello in 4.
Sono andato a rileggere i nr 20 e 22
(Gioielli di Sangue ed Il grande ricatto). In tutto
il primo l'albo non v'e' traccia di un precedente tentativo di furto a
Lusten (ne da parte di DK ne' di terzi); anzi,
dall'incontro con la figlia dell'addetto commerciale, e' chiaro che la
presenza dei gioielli a Clerville sia di dominio pubblico e che Diabolik
giudichi impraticabile il furto in ambasciata. Il
racconto trasmette l'idea che il colpo abbia una genesi occasionale e che
non ci sia stato nemmeno uno studio precedente poi abbandonato per
l'eccessiva difficolta'. Quindi le vignette di pp. 98
e 127 oggettivamente non battono con la storia originale e, secondo me, le
sono incompatibili.
Certo che la politica del Belglait e' ben
complicata, gli attentatori del numero 22, per quel poco che e' dato di
capire, non sembrano simili ai Corvi Grigi (scusate ma chi ha mai visto un
corvo grigio?). Comunque questa setta conciata come i
cospiratori da feuilleton mi piace, riporta ad atmosfere alla Fanthomas, per
l'appunto l'origine del Nostro.
Per il resto che i gioielli della corona (valore aggiornato ISTAT pari a
92Ml) si tengano in una piccola cassaforte in salotto mi par strano.
L'arrampicata sulla torre con le ventose non mi convinse nemmeno nel
nr. 35 (l'ombra nella notte) - quando le uso' la
prima volta, piu' razionali i rampini del nr. 298 (Esecuzione).
Non avrebbe guastato qualche vignetta in piu' per mostrare l'infiltrazione
nel carcere di Valle Nera. E proprio in quelle pagine
c'e' l'errore piu' madornale di tutto il racconto. Diabolik ha rubato la
narcoanalisi nel nr 56 (Momenti disperati). Leggendolo appare evidente che
l'uso di quel siero sia allora per DK una primizia né prima le non meglio
identificate "droghe orientali" e l'ipnosi gli permettevano d'interrogare le
sue vittime, ma solo di condizionarle. Il siero poi
sparisce per ricomparire solo nel numero 95 (Solo contro tutti) quando lo
chiama Penthotal (per inciso considero il Penthotal una delle novita' piu'
deleterie, corresponsabile della banalizzazione delle storie e del
rammollimento del personaggio). Dunque gli era impossibile usarlo in un
periodo antecedente al nr. 20.
Le cose veramente negative dell'albo sono pero' gli
amarcord da pensionati, i continui richiami a -quanto erano feroci in
passato. No meno organizzati (e poi ti mostrano l'officina telecomandata!)-
tristissimo! Una Eva che pretende di partecipare ai colpi! Ma leggete i
primi 60 numeri e ditemi se allora MyLady era cosi'. -Sai che non arretro
davnti alla morte- non e' un'affermazione della Kant di quel periodo (vedi
nr. 6, 7, 11 e 15). Speravo che questi albi declinati al passato potessero
ridarci il personaggio originale, quello che manca a molti lettori. Potevano
essere un buon compromesso: riproporre il DKk delle
origini senza alterare quello del presente. Invece
pare un tentativo orwelliano per convincere che il personaggio sia sempre
stato fondamentalmente lo stesso. E' difficile visto che le ristampe SWISS
sono li a raccontare un'altra storia. Infine la pantomima sulla volpe è
grottesca. La forza di DK e' l'amoralita', con queste
manfrine si sfiora veramente l'immoralita' cosi' spesso invocata dai suoi
censori.
Messaggio di
Ervin Xani
Decisamente piacevoli queste storie che
raccontano il passato dei personaggi del fumetto,
con interessanti approcci nel presente. Questa
volta tocca a Altea essere protagonista di una situazione che la
riporta ai suoi esordi nel mondo aristocratico,
e ritengo personalmente notevole il modo in
cui si sia riuscito a inserire dei flashback di
Diabolik e Eva, riguardanti altre situazioni parallele a quelle di
Altea. Nota dolente della storia,
appare forzata la ripetizione in due punti da
parte di Diabolik o Eva, del loro modo di agire che
una volta sarebbe stato più crudele,
rimarcando il fatto che sono cambiati.
Messaggio di: Numero
Nove
Prima di tutto vorrei spendere una parola per la fantastica Prefazione:
tutto azzeccato. Sia per le parole di Gomboli sia per
l'originale trovata di esporre tutte le retrocopertine dedicate ad Altea sia
per la spiegazione di Facciolo sulla nascita del personaggio"Altea". Bravi.
Copertina: significativa nel complesso
anche se troppo cupa e con un Altea un po'
sproporzionata (testa troppo grossa rispetto alle
spalle)
Disegni: Palumbo diventa sempre più
bravo, infatti sui suoi disegni niente da dire. Molto da dire invece su
quelli della parte del "presente".
Orribili, troppo spigolosi e quadrati
(dove sono finite le delicate forme del viso?). Basti vedere la
differenza tra la bellissima Altea di Facciolo a pag.5 e le varie Altee di
pag.25!! O anche Ginko di pag.24 in alto; o la Eva di
pag.28 & 179! Sono comunque meglio disegnate le scene finali nei sotterranei
di quelle iniziali in spiaggia...
Trama: intrigante, nuova e ben fatta. Mi
ha tenuta col fiato sospeso fino alla fine, anche se non paragonabile agli
altri "Passati". Uno tra i Grandi Diabolik meglio riusciti sia per disegni
che per storia. Devo solo dire una piccola cosa ai maestri che lo hanno
realizzato: siete stati un po'
crudeli con Altea. A differenza di EVA KANT QUANDO DIABOLIK NON C'ERA in cui
il marito di Eva era cattivo, in I MISTERI DI VALLENBERG il marito di Altea
è cattivo all'insaputa di lei. Altea ha tenuto dentro di sé il ricordo di
quel primo uomo che la fece felice, suo marito, il suo amato morto per
disgrazia e poi... questa poveretta lo scopre
addirittura facente parte dei corvi grigi sin dal tempo del loro matrimonio!
Credo che le si sarà spezzato il cuore in un milione di pezzi e non mi
sembra che lei lo meriti. Si sapeva che alla fine sarebbe tornata con Ginko
però così è troppo triste. Povera Altea! Le si è distrutto uno dei suoi più
bei ricordi.
In complesso comunque un bellissimo albo
(ma da quando Diabolik tira il pugnale lateralmente al collo
pag.178)? E da quando ammette di essere stato
più cattivo? E perché DK & EK ammazzano il marchese
Larsen e non sua moglie (non
potevano narcotizzare anche lui)?
Voto complessivo: 7.5
Messaggio di:
Anna Bonadonna
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